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Un invito

NON SOTTOVALUTARMI. Non mi devi sottovalutare se siedo su una panchina, se cammino con un bastone, se quando soffio mi cade la dentiera, se quando parli rispondo “Cosa?” o se quando mi indichi un gattino carino io non lo vedo.
Non mi devi sottovalutare perché io, come te, sono stato giovane e giocherellone.
Ora io ho 79 anni e sono solo. Però gioco comunque: non a calcio, ma a burraco; non con tutti quei cellulari o I-Pod, ma faccio il sudoku.

RICORDO. Ricordo i miei tempi: tutti che giocavano, tutti che si parlavano senza guardare uno schermo, senza giocare a Minecraft o a Fortnite o quel che sia. Quando avevo quattordici anni andavo in bici, lanciavo i sassolini sui cartelli dei macellai e… Andavo a scuola, non ero molto bravo, ma ho imparato molto e ora trasmetto molto a mio nipote.
A diciotto anni ero alto circa un metro e settantadue centimetri, ora mi sono ingobbito.
A diciotto anni avevo il ciuffo biondo e gli occhi azzurri, ora ho quattro peli in croce, bianchi come neve, e dei piccoli occhietti grigi coperti da un paio di piccoli occhiali.
A diciotto anni avevo dei denti abbaglianti, ora porto una dentiera scomoda e quando soffio le candeline, che ogni anno praticamente raddoppiano, rischio sempre di farla volare via. UFFA!
Tu, tu che ora stai leggendo e avrai la metà o un quarto dei miei anni, goditi i tuoi anni come fossero oro e rispetta noi poveri vecchiettini, aiutaci a portare le buste della spesa, aiutaci ad attraversare la strada. NON SOTTOVALUTARCI!
Ricordati che, se e quando sarai un nonno di ottanta anni, capirai che la vita è importante e non bisogna sottovalutarla anche se siedi su una panchina.

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