«Ridi, ridi» ha proseguito la mamma. «Intanto adesso, quando guardo quelle fotografie non sono costretta a ricordarmi di tutto quel brutto tempo che ci ha quasi rovinato il viaggio. E posso ricordarla come la bella vacanza che è stata!» […]
«Grazie, mamma!» ho esclamato, stritolandola in un abbraccio. A lei non l’ho detto, ma anche se ha cambiato il cielo in tutte le foto facendolo di un bell’azzurro chiaro, io tutto quel che mi ricordo ogni volta di quel viaggio alle Hawaii è di quanto freddo e quanta umidità abbiamo patito mentre eravamo là… e questo nonostante la magia di Photoshop!
AUTORE R. J. Palacio
TITOLO Il libro di Julian
TITOLO ORIGINALE The Julian Chapter: A Wonder Story
CASA EDITRICE Giunti
PAGINE 123
GENERE Romanzo
DISPONIBILE NELLA BIBLIOTECA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI BARZANÒ
IL LIBRO IN MENO DI CENTO PAROLE Arriva il nuovo compagno di classe, August, e Julian è escluso dai compagni senza capirne il motivo. Julian vuole ritornare a essere il “popolare” della classe e inizia a fare cattiverie ad August, che però non se ne cura e continua ad andare avanti per le sua strada. A complicare le cose ci sono i genitori di Julian, che proteggono e difendono il figlio in modo esagerato: vanno contro il preside e addirittura contro la nonna. Julian, però, capisce i suoi errori e, dopo i discorsi con la nonna e il preside, si rende conto di doversi scusare con August.
SÌ PERCHÉ questo libro insegna a non scoraggiarsi mai di fronte ai propri errori, ma anzi stimola a imparare da essi a rialzarsi. È un libro molto bello, che racconta di un tema molto moderno e frequente nelle nostre scuole: il BULLISMO. È un romanzo semplice da leggere perché è scritto con un lessico informale, a tratti, gergale, tipico dei ragazzi dei miei tempi.
CONSIGLIATO A… chi, come Julian, ha capito di aver commesso degli errori ed è riuscito ad andare avanti e a migliorare dopo l’errore commesso; chi vuole imparare dai propri errori a rialzarsi; chi vuole conoscere e comprendere il modo di relazionarsi degli adolescenti di oggi; chi si sente vittima ma persegue la propria strada.
Le cose che hai fatto. Tu lo sai che non erano giuste. Ma non vuol dire che tu non sia capace di comportarti nel modo giusto. Significa solo che hai scelto di fare la cosa sbagliata. È questo, che intendo dire quando dico che hai commesso uno sbaglio. È stato lo stesso per me. Ma la cosa buona della vita, Julian è che qualche volta possiamo rimediare ai nostri errori. Impariamo dai nostri errori. Miglioriamo.