#schoolblog narrazioni

Io, il vecchio Montesquieu

Nel brano che segue l’autrice, che negli ultimi mesi ha avuto modo di studiare l’Illuminismo, immagina di essere Montesquieu, uno dei personaggi più influenti del movimento insieme a Voltaire, Rousseau, Diderot o D’Alembert… ed espone, con enfasi, i cambiamenti politici, religiosi e sociali registrati nel ‘700.*

Io sono il noto intellettuale Montesquieu, uno tra quelli che prendono in considerazione il movimento dell’Illuminismo!

Questo si è diffuso nel Settecento, il mio secolo, e si concentra sulla Ragione dell’uomo, ovvero sulla sua intelligenza che, in questo ambito, viene vista come un lume, da cui appunto il termine “Illuminismo”, una luce. Secondo la gente dei nostri tempi l’uomo può arrivare a scoprire, a ricercare, a pensare e riflettere grazie alla Ragione. Sono fiorite così, nei nostri paesi, accademie, scuole, bar e caffè in cui si discute vivamente di queste importanti tematiche e perfino riviste, quotidiani che aggiornano tutti i cittadini su nuove idee o pensieri, elaborati da me e dai miei colleghi.

Io, per esempio, dico che la legge, non essendo un comandamento, deve seguire le esigenze del popolo, l’economia, la politica, la religione, lo stile di vita. E inoltre ritengo che, per vivere nella libertà, bisogna dividere i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) in tre diversi organi politici, affidando il potere di fare le leggi al Parlamento, quello di farle eseguire al Re e ai suoi ministri e lasciando eventuali pene alla Magistratura.

Da noi intellettuali vengono scritti anche molti testi, tra cui la famosa Encyclopedie, ideata da Diderot e d’Alembert, che racchiude tutto il sapere dell’epoca e i progressi scientifici e tecnologici a cui l’uomo è giunto grazie alla… Ragione!

Altri miei colleghi, come Voltaire, stanno prendendo in considerazione tematiche come la pace tra i popoli e in particolare l’intolleranza, anche solo tra ognuno di noi. Due frasi, da tenere bene a mente, formulate da questo particolare intellettuale mi hanno colpito. “Il diritto dell’intolleranza è il diritto delle tigri” e io aggiungo che le tigri lottano una contro l’altra per difendere il proprio branco o, comunque, sono violente per cacciare e procurarsi cibo. Gli uomini, invece, non hanno queste esigenze e questi modi di fare, hanno un lume maggiore, quindi si devono rispettare a vicenda. La seconda frase che per me ha un valore particolare è: “Anche se non condivido il tuo pensiero difenderò fino alla morte il tuo diritto di esprimerlo”! Il fascino di queste parole sta nel fatto che sottolineano come ognuno di noi sia libero di pensare e di esprimere le proprie opinioni e questo è ciò che può sembrarci la cosa più giusta all’interno della nostra, ormai evoluta, civiltà.

Nonostante pensieri comuni anche ogni intellettuale ha la sua idea di società. Per esempio, Voltaire dà fiducia a uno Stato monarchico, quindi ad un Re e un governo forte; Rousseau preferirebbe un vero Stato democratico, nel quale ognuno ha un’importanza a livello sociale e infine io, il vecchio Montesquieu, vorrei che fosse molto importante anche il ruolo del Parlamento, formato da una parte del popolo (maschile e adulto, ma soprattutto saggio: come me in pratica!).

Altrettanta importanza degli aspetti politici, nel XVIII secolo, rivestono quelli religiosi.

La religione è uno dei principali aspetti che l’Illuminismo considera nei suoi pensieri, ritenendola una fonte di ignoranza, fondata su dogmi basati sulla superstizione.

Alcuni credono che esista un Dio diverso da tutti quelli delle altre religioni, un Dio che però non si interessa di tutte le faccende terrene, altri pensano che non ci sia un Dio e che la religione sia solo un mezzo per manipolare il popolo e, infine, c’è chi crede che la religione sia quella semplicemente basata su regole morali, vitali. Come avrete capito, questo periodo è scatenante di pensieri, pieno di rivoluzioni, cambiamenti, di nuove riflessioni, nascita di organizzazioni; un reale movimento, nel vero senso della parola.

Firmato
L’importante Montesquieu

 

 

*La stesura di questo articolo è stata curata dalla docente prof.ssa Mariangela Magni

3 comments

  1. Questo “racconto” mi è piaciuto molto perché leggendolo mi ha fatto immaginare di essere nel ‘700.
    Bravissima Marty o meglio…Montesquieu!

  2. Bravissima Marty!!! Penso che questo racconto sia bellissimo perchè, quando leggo racconti che parlano della storia passata, mi annoio e anche tanto. Invece tu, mi hai fatto tenere lo sguardo fisso sullo schermo, senza mai distrarmi.
    Ancora Complimenti!! 🙂

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.