#schoolblog narrazioni

UNA MATTINA DA INCUBO

Era una mattina buia e nebbiosa. Stavo facendo una passeggiata in via Lord Byron. All’improvviso vidi una vecchia casa all’apparenza abbandonata con delle grandi finestre rotte e delle ragnatele che pendevano dalle maniglie delle porte. Il portone di entrata era fatto di legno scuro. Io, essendo appassionata di avventure, chiamai le mie amiche Mary, Jennifer ed Allison. Appena arrivarono incominciammo a guardare il cancello di ferro battuto che improvvisamente si aprì da solo. Eccitate ed emozionate, anche se un po’ spaventate, entrammo nella villa. All’apparenza non sembrava molto vecchia perché le luci, anche se a malapena, riuscivano a funzionare. Per esplorare tutta la casa ci dividemmo in due gruppi: io con Mary, Jennifer con Allison. Il mio gruppo decise di visitare il piano interrato e il salotto, mentre l’altro i due piani superiori. Mentre Mary stava guardando i quadri della nobile famiglia che abitava in quella villa sentii un rumore provenire dalla cantina. A passi lenti mi avvicinai alla porcina e, quando l’aprii, notai una piccola scala buia che dava sul ripostiglio. Scesi piano sulla scalinata quando inciampai su qualcosa di morbido: era una bambola. Aveva un vestito rosso con il colletto in pizzo bianco, ma la cosa che mi stupì fu il fatto che era senza la testa. Ad un tratto distolsi lo sguardo dalla bambola, accorgendomi che le luci si erano spente. In cantina c’era un quadro elettrico e, guardandolo attentamente, vidi che era stato tagliato un filo. All’improvviso sentii un forte urlo provenire dal salotto: era Mary. Risalendo la scala vidi la sua testa appesa al lampadario e il corpo era scomparso. Nel frattempo Jennifer ed Allison, non sapendo di quello che era accaduto, iniziarono ad esplorare la camera padronale e videro uno specchio rotto. Incominciarono a fissarlo ridendo, fu allora che apparvero delle mani insaguinate che le afferrarono e mozzarono loro le teste. Io, dopo aver assistito a quella brutale scena, corsi verso il portone d’ingresso, tentai di aprirlo ma era chiuso a chiave. L’incubo era soltanto iniziato.

Provai anche con le porte sul retro, ma niente. Guardai a terra, disperata, e vidi che c’era la bambola con la testa mozzata. Mi misi ad urlare fortissimo, ma ad un tratto il parquet delle scale scricchiolò più volte e apparvero tre ragazzine, tra le quali una senza testa che indossava un vestito rosso con il colletto in pizzo bianco. Le altre due, invece, si sbriciolarono in tanti piccoli ragni che incominciarono a salire con le loro piccole zampezze pelose sul mio corpo. La ragazza senza testa, invece, aveva in mano un coltello da cui pendevano gocce di sangue. Mi misi ad urlare e chiusi gli occhi per non assistire all’orrore della mia stassa morte. Quando li riaprii mi ritrovai nella mia camera da letto ed ero sudata come pochi. Che sollievo, era stato tutto un sogno!

Racconto di Sara Magni, 2D

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.