Gli adolescenti sono un po’ come la pioggia: a volte rumorosa, a volte tranquilla, a volte devastante. Un giorno ci sentiamo invincibili e poi il giorno dopo vorremmo solo stare sotto le coperte a piangere sperando che quei fianchi, quelle gambe e quei piedi migliorino un po’. Gli adolescenti sono le felpe enormi per nascondere ogni minimo difetto, sono i messaggi alle tre di notte per dimostrare che non si ha tempo per dormire, sono i social dove si capisce quanto vuoi bene a una persona in base a quanti cuori metti quando la salvi in rubrica. L’adolescenza è quel periodo tra i 13 e i 16 anni in cui sei troppo piccolo per la metà delle cose e troppo grande per l’altra metà. Sbagliamo perché abbiamo bisogno di sbagliare, abbiamo bisogno dei primi amori, delle delusioni, dei pianti, delle risate e delle serate spensierate passate con amici. Siamo così instabili e fragili che le critiche degli adulti proprio non ci vorrebbero. Gli adulti ci trattano da bambini ma pretendono che agiamo da adulti, ci riempiono di frasi del tipo:” È l’adolescenza” o “Sei cambiata”. Non capiscono che abbiamo bisogno di essere accettati dagli altri anche per il nostro aspetto e ogni parere per noi è importante. Gli adulti ci vedono diversi, abituati a confrontarsi con bambini di cui sapevano perfettamente esigenze e abitudini si trovano davanti a persone dall’animo troppo complicato da capire. Le giornate passate al PC, al cellulare o fuori con gli amici per loro sono un inutile spreco di tempo, una cosa senza di cui si vive lo stesso ma per noi sono momenti importanti che ci aiutano a capire chi siamo veramente e cosa ci piace. Dobbiamo vedere il mondo con i nostri occhi e con le nostre impressioni, non più con le vostre parole. Dobbiamo poter crearci delle nostre idee riguardo al mondo che ci circonda per dare alla nostra persona una sfumatura diversa, unica, che caratterizza ognuno di noi e ci rende meravigliosamente diversi. Abbiamo il bisogno di confrontarci perché solo così potremo imparare. Ogni singolo istante per noi e importante forse perché sappiamo già che non potremo più rivivere “i nostri anni migliori”; che una volta diventati adulti saremo freddi, tristi, senza alcun sogno da realizzare. Da bambini la neve ci entusiasmava, ci rendeva felici, ci faceva uscire con le sciarpe svolazzanti, i cappelli di lana colorati e ci fiondavamo nella neve a costruire splendidi pupazzi con i nostri guanti che impedivano alle dita di diventare ghiaccioli ma questo non esisterà più. La neve sarà solo un intralcio che ci farà fare tardi al lavoro, rallenterà il traffico, impedirà i nostri movimenti; niente più risate, palle di neve, pupazzi, urla, gioia, innocente felicità. Niente di ciò ci sarà più. E forse è anche per questo che ci comportiamo così: pensiamo solo a divertirci, impareremo, ma non ora, non adesso.
Mi ritrovo tantissimo in quello che hai detto: l’adolescenza è un periodo molto complesso, ci si sente strani e confusi. Mi piace come è stato scritto, infatti sei riuscita a parlare di un argomento così difficile rendendolo delicato e semplice, comprensibile a tutti.
e vero Alessandra sono dacordo con mattina e difficile parlare dell’adolescenza perchè e molta complicata e diversa per tutti