Cari genitori,
oggi sono qui per parlarvi della situazione della nostra scuola in questi ultimi periodi, però prima di ciò, permettetemi di presentarmi: sono una ragazza di 13 anni, frequentante la classe 3 c dell’istituto statale di Barzanò. Da sempre questa scuola mi è sembrata una tra le migliori, merito anche della professionalità degli insegnanti, i quali svolgono il loro lavoro con serietà e scrupolosità, coinvolgendo gli studenti e cercando di non essere soltanto semplici “Prof.” ma anche insegnanti di vita e “genitori”. Come stavo dicendo prima, oggi sono proprio qui per raccontarvi la condizione della nostra scuola, in particolare vorrei parlarvi dei comportamenti dei ragazzi, non tanto nelle ore di lezione e neanche dell’atteggiamento che hanno verso il professori, ma dell’accettabilità del “diverso”. Il “diverso”, fin da sempre, è sinonimo di “cattivo”, “pericoloso”, “fastidioso” quando invece dovrebbe essere il sinonimo di accettazione di un pensiero, una tradizione e una cultura che non è come la nostra. Il “diverso” che poi tanto diverso non è: mangia, parla, si diverte, corre, come tutti noi, ma che ha soltanto la pelle o le tradizioni differenti dalle nostre.
Vittime del bullismo dei ragazzi sono per lo più ragazzi extracomunitari, che sono giunti in Italia, a causa della guerra, di situazioni economiche e finanziarie deludenti o per tantissimi altri motivi a noi sconosciuti. Per far in modo che voi capiate meglio la situazione, vi espongo dei avvenimenti che sono accaduti poco tempo fa:
“Un ragazzo ha spinto un altro ragazzo dalle scale”. Vi direte voi: “Vabbè, succede, magari dopo una lite o un momento di collera si possono perdere le staffe e compiere un gesto simile…” ma il gesto del colpevole che ci ha lasciato più perplessi è che, mentre veniva accompagnato in presidenza, camminava come un vero eroe: testa alta, sorriso fiero, spalle aperte e sguardo orgoglioso, sicuro di sé. Genitori, ho deciso di parlare proprio con voi perché ormai non siete più padroni dei vostri figli, ma lo è Internet!! Genitori se tutto ciò accade, buona parte è per causa vostra! Riprendetevi i vostri amati figli, sottraeteli dalle braccia di Internet! Tutti questi pensieri di violenza e di razzismo, infatti, vengono trasmessi attraverso le nuove tecnologie: cellulari, computer, televisioni e anche giochi elettrici. In questi tempi i ragazzi preferiscono rinchiudersi in casa a giocare a dei giochi elettrici in cui lo scopo è uccidere più persone possibili, piuttosto che andare a fare un giro in bicicletta all’aria aperta o incontrarsi con i propri amici. Un altro fatto scandaloso che si verifica nella nostra scuola è che si sono formati alcuni gruppi, formati da 10-13 persone, che collaborano per: maltrattare, sia con le parole che con le botte, escludere, provocare, deridere e calunniare un singolo individuo. E questo povero ragazzo solo e arrabbiato, come dovrebbe rispondere? Sì, certo, potrebbe riferire ai professori che lui è soggetto ad atti di bullismo, i quali prenderanno giusti provvedimenti. Ma, invece preferisce cavarsela da solo, senza l’aiuto di nessuno, lanciando calci, schiaffi, pugni, parole ingiuste e deridendo a sua volta, passando dalla parte del torto, mentre i suoi “amici” se la ridono sotto i baffi. In quest’età i ragazzi hanno bisogno di aiuto proveniente dall’esterno, supporto morale e di persone che credano in lui e che lo apprezzino per quello che è!! Genitori, trascorrete del tempo con i vostri figli, aiutateli quando hanno bisogno d’aiuto, consolateli quando piangono, insegnate loro cosa è giusto e cosa non lo è. Ma in particolare puniteli quando sbagliano, senza percosse, ma mostrando loro perché hanno torto, perché hanno sbagliato, qual è il giusto gesto da compiere durante determinate situazioni e insegnando loro che con le mani non si ottiene nulla, ma soltanto parlando e dialogando. Genitori, controllate i vostri figli, perché non sono ancora pienamente responsabili di se stessi e delle proprie azioni!
Vorrei aggiungere che i figli sono il riflesso dei propri genitori, infatti proprio voi avete il compito e il dovere di istruirli ed educarli, insegnando loro il bene, e allontanandoli dal male e dai pericoli. La scuola ha soltanto il compito di istruirli dal punto di vista didattico, mostrando loro come si fanno i calcoli, come si scrivono le poesie, insegnando loro una lingua nuova, una tecnica di pittura… il compito più importante, come ho già detto, nasce DA VOI!!
Spero con tutto il cuore che possiate aiutarci a migliorare la situazione scolastica, DIALOGANDO, DIALOGANDO E DIALOGANDO ANCORA CON I VOSTRI RAGAZZI!
Mi auguro che questa lettera non diventi carta straccia e che vi possa aver insegnato qualcosa in più che non sapevate.
Arrivederci a tutti!
Molto bella e profonda ma sopratutto vera.
sono daccordo con te martina e molto bella la tua lettera
Faccio i complimenti a questa splendida ragazza e alle sue profonde parole. Grazie di cuore.